Osservazioni conclusive
La nostra sintesi critica: all’evoluzione culturale e tecnologica del web non sembra avere fatto seguito una proporzionale crescita nei progetti on line delle PA locali analizzate.
Dal punto di vista tecnico, è migliorato il modo in cui le informazioni vengono presentate, grazie all’adozione di sistemi di gestione dei contenuti evoluti e – sicuramente – di una maggiore cultura e sensibilità di chi all’interno dell’Ente li usa. La media dei siti appare quindi vicina ai canoni stabiliti a livello normativo: dal punto di vista legale siamo a posto.
Dal punto di vista dell’architettura informativa, fattore non misurabile secondo linee guida precise perché pertinente all’esperienza utente, sussistono invece problemi analoghi a cinque anni fa. E questo è il primo goal a favore della tecnologia rispetto alla progettualità necessaria per gestirla, al fattore umano. Dire che il contenuto deve essere percepibile, utilizzabile, comprensibile e robusto sottintende un “quindi” che è l’universo di professionalità di chi fa design dell’informazione e dell’interazione, e che costituisce secondo noi un fattore determinante al di sopra del codice HTML prodotto.
Dal punto di vista della presenza dei contenuti, la situazione è probabilmente migliorata da un punto di vista quantitativo, ma ci sembra che tuttora non si possa parlare di una vera strategia dei contenuti, vista la mancanza di organicità tra ciò che producono i diversi settori dell’Ente.
Detto questo, percepiamo che tuttora lo sbilanciamento tra tecnologia e fattore umano penda verso il primo; la normativa sull’accessibilità (insistiamo su questo) ha fatto sì che l’attenzione si spostasse verso gli aspetti tangibili e oggettivamente misurabili del problema, quelli tecnici/tecnologici, senza predisporre un piano a medio-lungo termine di acquisizione di conoscenza degli aspetti di contenuto e di progetto da parte delle persone che all’interno degli Enti gestiscono i siti.
La nostra esperienza diretta ci racconta tantissimi casi di buona volontà e di impegno personale. Se però si vuole veramente fare un salto di qualità alla presenza on line delle PA, crediamo che la responsabilità non sia da demandare ai singoli, ma a un disegno con un respiro ampio che parta dalla visione strategica e progettuale.
Insomma, dalle fondamenta e non dal tetto.