2010: il nuovo contesto
Nel 2009 è stata pubblicata la Direttiva “Per la riduzione dei siti web delle PA e per il miglioramento della qualità dei servizi e delle informazioni online al cittadino”. Nelle linee guida applicative si legge:
“Rivolgendosi a una platea eterogenea ed estremamente differenziata (giovani, anziani, cittadini con diverso grado di scolarizzazione, disabili, utenti con scarsa dimestichezza nell’utilizzo degli strumenti informatici, ecc.), i siti web della pubblica amministrazione devono contenere informazioni e servizi facilmente utilizzabili da tutti. […] I cittadini devono poter accedere facilmente ai contenuti (pagine web, informazioni, dati, documenti) prodotti dalle pubbliche amministrazioni e resi disponibili sui siti web.”
In base ai suddetti principi, la direttiva propone una serie di requisiti tecnici, ma anche indicazioni di contenuto, volti a uniformare i siti istituzionali a un livello di accessibilità che soddisfi le esigenze del cittadino, allargando esplicitamente il diritto all’accessibilità a tutte le categorie di utenti.
Nonostante questo, la nostra impressione è che ancora una volta lo spirito della norma abbia posto l’accento sul “come”, non sul “cosa”. Come abbiamo già avuto modo di dire, condividiamo la sacrosanta battaglia per la crescente accessibilità tecnica dei siti web di pubblica utilità, ma ci sembra che il punto di partenza debba essere il trasferimento di conoscenza e di strumenti innanzitutto progettuali verso le Pubbliche Amministrazioni, per dare loro modo di creare un corpo di informazioni e servizi di tipo professionale, e infine – ovviamente – utile ed efficace. L’enfasi sugli aspetti tecnici ci pare che spinga le amministrazioni a valutare quelli come gli unici aspetti su cui concentrare attenzione e budget, lasciando alla buona volontà e alla sensibilità delle singole persone (dai dirigenti in giù) l’onere e l’onore di affrontare una strategia del contenuto, spesso senza fornire loro gli indispensabili strumenti di crescita professionale.
Con questa indagine cerchiamo di verificare quanto questa sensazione sia giustificata.